«Vi do la pace, ma non come la dà il mondo». E com’è che la dà il mondo? In questi mesi lo vediamo in modo più drammatico: chi pretende di esportare la pace, porta aggressione e distruzione.
Il massimo a cui possiamo ambire sembra essere che non ci si faccia del male a vicenda, e già sembra molto. Ma Gesù ci mette di colpo di fronte a verità chiare ma non intuite. È un po’ come quando ci chiedono che cosa vorremmo che ci fosse garantito. Molti di noi risponderebbero la salute, altri i soldi. Entrambi, però, se ci pensassimo ricchi e in salute, sappiamo che non avremmo la garanzia della felicità. Mentre essere in compagnia di persone che ci amano, persino se poveri e malati, ci potrebbe sembrare più appagante.
Gesù parla della pace mentre racconta del suo rapporto con il Padre e con i suoi discepoli. Parla di relazioni calorose, di affetto, tra il Padre e il Figlio e insieme allo Spirito Santo. E insieme ai suoi discepoli, che inserisce nei rapporti d’amore della Trinità, la quale diventa non qualcosa da meditare senza capire, ma un nucleo d’amore in cui essere inseriti.
La promessa di Gesù è la sua presenza: «Non abbiate timore».
VI Domenica di Pasqua C ⇒Leggi il vangelo secondo Giovanni 14,23-29