Il brano dell'incontro di Gesù con la donna samaritana è molto noto e ricco di possibili approfondimenti e sorprese. Ne recuperiamo una, tra le tante. Gesù sta attraversando con i Dodici la Samaria.
Una regione ostile a Gerusalemme e a chi vi andava in pellegrinaggio. I galilei erano custodi fedeli delle tradizioni ebraiche, e ritenevano che i samaritani fossero eretici. In più, non era considerato bene che un uomo parlasse da solo con una donna. In aggiunta, le donne andavano di solito al pozzo ad attingere acqua al mattino, per incontrare le compagne e fare il lavoro faticoso in ore più fresche. Una donna che vada a mezzogiorno al pozzo, sta cercando di non farsi vedere, ha forse qualcosa da nascondere (ha a che vedere con i cinque mariti?).
Ma Gesù le parla, con ampiezza, sentendola, prendendola sul serio, obiettando, dando risposte. Non è la condiscendenza di un superiore che insegna, o che evita di entrare in dibattito perché non vuole mescolarsi con chi disprezza. È invece la serietà di chi si mette a confronto realmente, pronto a motivare, ad argomentare, ad ascoltare.
Il Maestro dei vangeli non è il superiore che tutto sa e di nulla ha bisogno. È un uomo vero, che si stanca ed è assetato, ma è sempre pronto a mettersi in gioco per incontrare in profondità le persone. Parla con la samaritana, parla con noi.
III Domenica di Quaresima A ⇒Leggi il vangelo secondo Giovanni, capitolo 4.