Il percorso di quest’anno relativo al weekend della Parola è partito con una riflessione non indifferente. Lo “storpio” sono io. Non è forse il compito più arduo dell’essere umano accettare di essere fragili, storpi?
Che cos’è la parola? Una semplice emissione di suoni. Eppure essa possiede un grande potere sulla persona che la riceve. La parola è caratteristica della natura umana e proviene dal profondo della persona.
Pare muto il pilone dai muri sbrecciati, ma non lo è. Non invoca una cura: gli basta un fiore. Quello che è sbocciato per lodare la Madonna. Da un po’ di giorni qualcuno si affanna lì attorno:
Da un po' di tempo a questa parte, seguo un corso proposto da un'associazione che riguarda la Cooperazione e la Solidarietà internazionale. È molto vario e davvero interessante.
Da tempo un segnale di allarme giunge ai nostri orecchi. Non è semplicemente un avvertimento, ma una realtà che si presenta ben visibile. La siccità incombe, causa la grave carenza di precipitazioni.
Quando la sera dopo cena passeggio per portare a spasso il cane, amo ascoltare i suoni della notte... Sento il fruscio delle foglie che cadono accompagnate dal vento e il rumore dei miei passi.
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