di Francesca
Ho sempre sentito il peso di ciò che è altro da me come forte e opprimente: la mia attenzione è sempre stata focalizzata su ciò che non mi permetteva di essere me stessa,...
su ciò che mi portava a non essere, a non riconoscere ciò che sono. Al “Sole a mezzanotte” invece ho avuto l’opportunità di ribaltare le cose e di chiedermi se io sono capace di lasciare agli altri la libertà di essere.
Mi sono chiesta se la libertà che tanto cerchiamo è direttamente proporzionale a quella che lasciamo agli altri.
Io penso di sì.
Se non lascio agli altri la libertà di essere ciò che sono, se non riconosco quindi la loro unicità, difficilmente imparerò a riconoscere la mia. Difficilmente costruirò la mia casa sulla roccia.