Cura e protezione, sentire e agire. L’una la radice nascosta, vitale; l’altra l’estrinsecazione, l’intervento visibile, concreto. Sempre l’umanità ha avuto bisogno di cura e protezione.
Ci sono nella storia esempi di uomini e donne che ne hanno fatto la ragione della loro vita. A me piace riandare con il pensiero a un uomo di cui poco si parla, direi nulla fuori dai gruppi ristretti: Giuseppe, il falegname di Nazaret.
A lui Dio aveva affidato una famiglia che gli stava particolarmente a cuore e Giuseppe ha saputo giorno per giorno reinventarsi per accudirla. Come lui anche noi possiamo imparare a reinventarci per farci prossimo nella cura e protezione nella quotidianità.
Di cura e protezione si legge tra le righe anche nella Massima 77 di padre Médaille: «Adempite tutti gli obblighi del grande e autentico amor di Dio e avrete fatto tutto».
Queste parole sono un garbato, ma perentorio invito a tradurre in sensibilità e azioni sempre nuove la cura e la protezione, perché ognuno possa contribuire al bene di tutti.