Un vangelo brevissimo. Tre pensieri legati. Un’unica intuizione e rassicurazione. Partiamo per una volta dalla fine. Gesù e il Padre sono una cosa sola, ciò che vuole Gesù vuole il Padre.
Chi ascolta Gesù ascolta il Padre. E, secondo pensiero, il Padre è più grande di tutti. E infine, le pecore ascoltano la voce di Gesù, che dà la vita per loro. Le pecore conoscono la voce, non hanno bisogno di ragionamenti, di dimostrazioni. Sentono di essere amate.
Gesù ci invita a entrare in questa dinamica: non c’è bisogno di patenti di appartenenza, di dimostrazioni di adesione. C’è il sentire (con le orecchie, con il cuore) che questo è un discorso di amore, che siamo accolti, tutelati, abbracciati. E che quell’abbraccio tenero è quello del «più grande di tutti», un Padre non burbero e giudicante ma dalla voce calda e promettente di Gesù.
Siamo amati e protetti. Come, non lo sappiamo. Ma quell’abbraccio si può sentire.
IV Domenica di Pasqua C ⇒Leggi il vangelo secondo Giovanni 10,27-30