“La casa sull’albero”, così è stata nominata da alcuni ragazzi, nostri vicini di casa. È uno spazio sulla sommità di una montagnola, circondata da cespugli e alberi di alto fusto.
La si può raggiungere da due punti diversi, entrambi con sentiero e alcuni gradini. La “casa” comprende: una spianata di cemento, un tavolo, le sedie e alcune panche. La tettoia da cui pende il lampadario rendono l’idea di una casa vera e propria. È un luogo adatto per incontri, conversazioni, appuntamenti amichevoli. Si presta bene per una lettura tranquilla e anche per la preghiera. L’area circostante è caratterizzata da una ricca vegetazione, abitata da uccelli che creano piacevoli concerti con i loro gorgheggi.
Un quadro di vita reale che mi richiama l’esperienza di Zaccheo. Arrampicato su un sicomoro, se ne sta lì seduto sui rami ad aspettare il passaggio di Gesù. Nell’attesa, Zaccheo prepara la “casa del suo cuore” per un incontro che cambierà la sua vita. E sarà l’inizio di una nuova storia.
Mi richiama anche l’albero del Piccolo Disegno, immagine tipica delle Suore di S. Giuseppe. Esprime la “famiglia” di suore e laici, impegnati a vivere il carisma del fondatore, padre Jean-Pierre Médaille, nei diversi luoghi del mondo.
Ognuno vive ogni giorno la sua “attesa” di un incontro speciale che crea un cambiamento e orienta la sua vita; prende posto sull’albero del Piccolo Disegno. Non importa se al centro o sui margini dove i rami sono più sottili e fragili, perché tutti sono raggiunti dalla linfa dell’amore di Dio. Questa è la vera certezza.
È ancora padre Médaille che ci offre una invocazione con la simbologia dell’albero. «Fa’, o Gesù, che io mi unisca a te come il ramo al tronco e il tronco alla radice dell’albero».