Nell'ambito delle attività della delegazione africana, abbiamo avuto il privilegio di partecipare a un prezioso incontro di formazione sul tema: "Conoscere per prevenire gli abusi nella vita consacrata".
La sessione è stata guidata da padre Constant, sacerdote degli OMI, noto per il suo impegno pastorale e la sua sensibilità alle questioni della giustizia e della tutela delle persone vulnerabili. Preciso l'obiettivo dell’incontro: sensibilizzare riguardo la realtà degli abusi nelle comunità religiose e fornire linee guida per prevenirli al meglio. Costant ha delineato chiaramente i diversi tipi di abuso: spirituale, psicologico, emotivo e istituzionale. Aspetti che, purtroppo, possono insinuarsi in contesti di sfiducia o di prevaricazione di autorità. Ha messo in guardia contro gli atteggiamenti di silenzio, di paura o di obbedienza incompresa, che spesso aprono la strada ad abusi gravi.
Una formazione in linea con il pensiero e gli appelli urgenti di papa Francesco, il quale ha costantemente ricordato che deve essere applicata la "tolleranza zero" agli abusi nella Chiesa. Nei suoi numerosi interventi, in particolare quello sulla protezione dei minori, febbraio 2019, aveva sottolineato che l'abuso di potere, l'abuso di coscienza e gli abusi sessuali sono ferite profonde alla missione della Chiesa. Devono essere combattuti con fermezza, verità e giustizia. Francesco invita, quindi, tutte le persone consacrate a una conversione pastorale, per fare della Chiesa un luogo sicuro per tutti, specialmente per i più vulnerabili.
Ispirato da questo insegnamento, padre Constant ha insistito sull’importanza di formare le coscienze, di promuovere una cultura preventiva e di stabilire spazi di ascolto e di protezione nelle nostre comunità. La rilettura della vita, il discernimento, la trasparenza nelle relazioni e il rispetto di ogni persona sono vie concrete per costruire ambienti di convivenza fraterni e sani.
La sessione è stata un momento forte di consapevolezza e di impegno. Ci invita, come consacrati, a vegliare sui nostri ambienti di vita e a vivere il ruolo dell’autorità secondo il Vangelo. A promuovere un clima di libertà, di fiducia e di corresponsabilità, nella fedeltà alla vocazione e alla chiamata di Cristo.