Gesù ha detto: «Chiedete con insistenza e otterrete». E così di fronte ad una situazione problematica ci viene spontanea la preghiera di domanda. La risposta però spesso tarda a venire.
Fede e speranza sono in tal caso messe alla prova. Una fase questa ancora accettabile, convinti forse che alla fine riusciremo a strappare quanto abbiamo in mente. Poi le cose non vanno come abbiamo sperato e siamo costretti ad ammettere che Dio non lo si può piegare al nostro volere. Dopo qualche tempo però riconsiderando il cammino che la mano del Padre ci ha fatto percorrere ecco la sorpresa: la soluzione impensata è migliore di quanto ipotizzato.
Qualcuno può dire: una serie di coincidenze ci hanno portato lì.
A me invece piace di più la lettura fatta da A. Einstein che diceva: «La coincidenza è il modo di Dio di restare anonimo».
A noi spetta dunque l’esercizio della docilità confidando nell’anonima presenza di Dio.
È quanto anche consigliato da padre Médaille nella Massima 1, capitolo XII della speranza. «Nelle maggiori afflizioni non sperate sempre che Dio vi liberi, sperate piuttosto che si compia in voi e per mezzo vostro la sua volontà e vivete sereni».