«Alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina»
Luca 21,28
«Attendere è un’arte che il nostro tempo impaziente ha dimenticato»
Dietrich Bonhoeffer
«Occorre essere svegli, attenti, vigilanti per accogliere Gesù»
Papa Francesco
«Avvenga per me secondo la tua parola»
Luca 1,38
«Dio è fedele nel mantenere le sue promesse»
Padre Médaille
«Chi ha da mangiare ne dia a chi non ne ha»
Luca 3,11
«Vivete senza precipitazione e senza affanno»
Padre Médaille
«Dio viene nelle cose normali della vita quotidiana»
Papa Francesco
«Ti attendo, Signore, più che le sentinelle l’aurora»
Salmo 129,6
«Dio sia il principio e la fine delle vostre attività»
Padre Médaille

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Quello che ti chiedo, Signore, non è di amare come fai tu. Sarebbe, forse, pretenzioso e umanamente impossibile. Ti chiedo, piuttosto, come Bartimeo “Rabbunì che io veda di nuovo”.

Il rito è antico. Il senso di colpa e il desiderio di placarlo facendoci del male, probabilmente ancora di più. Ma dietro al digiuno, dietro alle ceneri, può stare altro. Ci può essere il bisogno di mostrarci:

All’arrivo in salone, nel pomeriggio di domenica 20 febbraio, non sai perché, ma ti ritrovi a respirare “un’aria di famiglia”, tra gente di diverse età, provenienza ed esperienze di vita.

«Soltanto legami buoni, relazioni che toccano nel profondo sono acqua che ci può dissetare per sempre, non solo per un breve istante»: è una delle battute più significative di don Gianluca Zurra.

Da un po' di tempo seguo un documentario sulla natura. Alle volte, devo ammettere, risulta un po' noioso. L'altra sera, però, ho sentito una cosa molto particolare che mi ha colpita non poco!

Nello Scavo è un giornalista di frontiera. Scrive su Avvenire e racconta il mondo, il mondo degli ultimi, in qualunque zona del pianeta siano. Non ha mezzi termini quando parla di ingiustizie.

Il gruppo delle famiglie "Chiamate alla comunione", nel pomeriggio di sabato 12 febbraio, ha condiviso ed esaminato il paragrafo 4 di "Patris corde", non senza lasciar spazio alla preghiera.

Le immagini dominano la nostra quotidianità. E non solo quelle della pubblicità. Così anche le nostre immagini, catturate dalle videocamere nelle strade, negli uffici, nei supermercati.

Frequento la comunità “La Sorgente” da alcuni anni. In tante occasioni ho attinto gocce preziose e fresche di amicizia, di ascolto, di Vangelo, di spiritualità, di fraternità e di condivisione.

Me le guardo ogni tanto, le controllo per coglierne eventuali cambiamenti. Non sono invalidanti, le mie, ma ne ho di sparse un po’ qui un po’ là. Mi ricordano il mio cane, da piccola, a cui ho pestato la coda.

Nella festa della Presentazione di Gesù al tempio, il 2 febbraio, si inserisce la giornata mondiale della vita consacrata, stabilita da san Giovanni Paolo II. Qust'anno ricorre appunto la XXVI.

Un tempo erano la radio, i giornalisti, i missionari, gli inviati speciali, gli emigrati da tanto tempo che facevano circolare le notizie. I reportage da zone del mondo lontane arrivavano con articoli di giornali;

Gesù, tu lo sai, ho cercato di prendere il volo al di là del mio io, verso spazi nuovi che mi attirano, ma che non conosco bene e che, a volte, rischiano di bloccare le mie ali, fragili seppure decise.

Nelle mie ore di sostegno, a scuola, capita di essere affiancata alle lezioni di diverse discipline. Sono presente alla lezione della collega di italiano, che tratta il XIII Canto dell’Inferno dantesco.

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