Ma come si fa a dialogare con il cuore, fra cuori!! Sempre più difficile addentrarsi nei vari aspetti. Non vi è mai capitato di dover comunicare una notizia, formulare una richiesta a qualcuno e sentirvi diversi?
Diversi a seconda della persona che vi sta davanti? A me sì. E perché? Perché con quella persona mi viene naturale di essere più gentile, meno pesante e con quell’altro invece mi percepisco ruvida e distaccata? C’entra la storia tra di noi, precedente, il rapporto, c’entra il “cuore”. Anche nel dispormi a parlare con qualcuno c’entra il cuore: sono meno severa, a quella persona “perdono” determinati atteggiamenti, cosa che non farei con altri. C’entra il cuore, la conoscenza dell’altro la comprensione delle sue azioni, il rapporto preesistente…
È importante saperlo per potervi lavorare su, per far sì che il cuore assuma la dovuta considerazione. Divento più attenta e rispettosa. Non è sterile passaggio di idee, conoscenze, concetti. Diventa passaggio di affetto. E non è debolezza, è forza. È diverso parlare da cuore a cuore dal parlare da testa a testa.
Oserei dire che, parlando dal cuore, si ammorbidiscono anche certi spigoli, si arrotonda la forma di comunicare anche cose gravi, difficili, dure. Capita a volte di riuscire ad intercettare il vissuto della persona con cui stiamo dialogando, con quella e non con un’altra. C’è stato un filo tra i due cuori. Non vuol dire essere d’accordo, vuol dire capirsi in profondità, comprendere l’altro anche quello distante da noi e forse riuscire da quel punto di vista a dialogarci. Non è poco in certe situazioni…