12 agosto 2025: l’attendiamo da giorni, dopo la notizia apparsa sulla nostra Comunicazione N.11: “La missione tra noi di suor Rosane Corrêa Teixeira sarà un servizio alle sorelle anziane e ammalate di due comunità.
Quella dell'Infermeria e nella comunità di san Giuseppe agli Angeli. La affidiamo alla preghiera di tutte”. Al suo arrivo, oggi, l’accogliamo alla nostra tavola nell’ora del pranzo, desiderose di farne la conoscenza. «Viaggio buono», dice: da Rio Bonito (Brasile) a Cuneo, passando per la vastità sorprendente di lingue, costumi, nazionalità di chi transita per l’aeroporto di Roma Capitale. Emozioni? «Gioia, perché ho sempre desiderato e chiesto di fare questa esperienza in Italia».
Vuoi parlarci un po’ di te?
La mia famiglia è composta di 6 fratelli (uno deceduto) e io, la più piccola, sono l’unica figlia e anche l’unica cresciuta nella fede della chiesa cattolica, non quella evangelica come in famiglia. Ho conosciuto le suore di S. Giuseppe di Cuneo fin da piccola. A Vila de Cava ho iniziando il cammino di catechesi. Aiutata da tante sorelle, tra cui Amelia, Anita,..., ho cercato quale era la strada scelta da Dio per me. E, finalmente, superando il mio non sentirmi degna della vita religiosa, a 28 anni ho intrapreso il cammino nelle varie tappe della consacrazione a Dio. Contenti i miei genitori? Papà mi disse: «Voglio che tu sia felice». E, nei suoi ultimi giorni di vita lo scorso anno, «Hai fatto la scelta migliore». Mamma ci aveva già lasciato durante il covid. Ho dedicato tempo allo studio e al servizio come OSS e poi da infermiera. Ho lavorato per 3 anni alla periferia di Rio, in una casa di accoglienza diurna per i “barboni”, gestita dalla Diocesi e dalle suore della Santa Croce. In seguito, ho lavorato nell’ospedale di Rio, reparto psichiatrico per 7 anni, 12 ore diurne, a giorni alterni. Da febbraio 2025 sono nella comunità di Rio Bonito con suor Sandra, impegnate a tempo pieno in parrocchia.
Quali desideri porti in cuore in questo anno giubilare, con questa nuova esperienza?
Desidero rafforzare i legami con la Congregazione, conoscere il quotidiano, mettere i miei doni a servizio della nostra famiglia religiosa. Mi ha colpito di padre Médaille la sua visione missionaria, l’attenzione ai poveri, agli emarginati. La dimensione di comunione con Dio e il prossimo mi attrae, mi anima, mi abita e alimenta la mia vita spirituale. Riguardo all’attenzione che posso offrire alle sorelle ammalate, mi sento molto vicina a Dio nella loro fragilità, a livello fisico e mentale nell’anzianità. Ho potuto fare l’esperienza di accompagnare il papà nel suo cammino di malattia fino alla fine della vita, 84 anni.
Cosa può offrirti la Congregazione oggi?
Mi aiuta il fatto che la Congregazione ha creduto e accolto il mio desiderio di essere qui con voi per un servizio, una missione. Le difficoltà di lingua si superano con l’amore in cui si crede. A voi chiedo che mi vediate come una vostra sorella. Disponibile per imparare, migliorare, accogliendo in cuore le cose belle e lasciando andare le altre.
C’è una Parola di Dio che ti abita in questo periodo e desideri comunicarci?
Sì: “Tutto posso in Colui che mi dà forza”.
Grazie, suor Rosane, e buon cammino con i nostri più affettuosi auguri e la preghiera per te!
(Con la collaborazione di suor Anna Martini, traduttrice).