Perché sabato 12 marzo, nell'incontro delle famiglie, i nostri bambini e ragazzi hanno costruito, insieme agli animatori, un ombrello di carta colorata? Per esprimere la creatività di san Giuseppe.
Perché come un ombrello ci protegge dalla pioggia, così lui, per proteggere Maria e il bambino Gesù, ha dovuto cercare una soluzione al problema rappresentato da Erode.
Guardando tutti quegli ombrellini colorati, esprimiamo gratitudine per l’idea, semplice ma fortemente comunicativa, che hanno avuto gli animatori. La facciamo nostra, guardando allo scambio di messaggi nei giorni precedenti l’incontro. Alcuni di noi, infatti, hanno condiviso l’impossibilità a partecipare per problemi di salute propri o di familiari, per problemi di lavoro, per problemi in famiglia… Ma tutti hanno portato il peso di ciascuno nella preghiera e nel sostegno del cuore, cercando di essere l’ombrello per le coppie in fatica.
Senza arrenderci e lamentarci dunque, riprendiamo il cammino con coraggio e creatività, riportando al centro le nostre motivazioni profonde e fondamentali. Con Gesù e la sua Parola al centro, tutte le nostre difficoltà e fatiche assumono un peso più proporzionato alle forze.
«Nella nostra vita tessuta a mano, il filo può, ad un tratto, strapparsi dalla cruna dell’ago: in quel preciso istante sai che non servono né ansia, né lamenti ma solo occhi più desti per rinfilare l’ago e tornare a tessere la vita» (Luigi Verdi).