“Vegliate” verbo che racchiude parecchio della Buona Novella ed è strettamente legato ad altri due: “non sapete quando verrà”. L’intera frase a molti di noi è stata presentata sotto qusto aspetto:
con chiaro riferimento alla venuta di Dio nell’ultima ora. Ma esiste un’altra lettura che lascia aperta la porta all’avvenire.
Vegliate per riconoscere il Signore che si fa incontro nelle persone incrociate ogni giorno. Incontri che sono una grazia perchè offrono il tempo per un cammino di avvicinamento a Dio, per un affinarci che lasci alle spalle la rozzezza del vivere in superficie.
In questa visione gioiosa lo Spirito si fa guida all’anima. Ci si sente un po’ più in compagnia di Maria e Giuseppe. Anch’essi hanno fatto un cammino di fedeltà al sì iniziale conoscendo e riconoscendo nel quotidiano il Signore.
Mi piace leggere in questa luce le parole della Massima 65 di padre Médaille riferite a quanto ci è chiesto di fare per il prossimo: «State attenti che spesso si ha la tendenza a differire queste cose per farne altre».