«Sono contento di trovarmi con voi, che rappresentate tutti i consacrati e le consacrate del mondo. Vi accolgo con un abbraccio che parte dal cuore e che desidero arrivi fino agli angoli più remoti della terra;
dove so di potervi trovare». Questo saluto di papa Leone XIV accolse, con il suo calore, i partecipanti al giubileo della Vita Consacrata, presenti a Roma per i giorni del grande evento, e commosse anche i lontani, ma presenti tramite i media.
Risonanze
Dalle parole di tre consorelle tra le partecipanti al giubileo a Roma, in quelle splendide giornate di azzurro e di sole, possiamo conoscere “di prima mano” qualcosa del loro vissuto.
«L'8 e il 9 ottobre, sono stati due giorni di esperienza ricca, intensa e indimenticabile, durante i quali la Chiesa universale ha celebrato il giubileo della vita consacrata. Sono tre gli eventi-chiave che hanno segnato la celebrazione.
- Il pellegrinaggio attraverso la Porta Santa della Basilica di San Pietro, dove quasi 16.000 partecipanti, provenienti da circa 100 paesi, hanno compiuto un simbolo del cammino di grazia e di rinnovamento.
- La veglia di preghiera serale nella Basilica di San Pietro, in diverse lingue, aperta a tutti. Presieduta dal cardinal Angel Fernández, sul tema: “Pellegrini di speranza, sui sentieri della pace”.
- La celebrazione Eucaristica, presieduta dal Papa, in Piazza San Pietro. Durante l'omelia, ha invitato i partecipanti a incarnare le Beatitudini e a vivere come testimoni di speranza.
Tutte gli altri eventi sono stati caratterizzati da momenti di profonda preghiera, riflessione e condivisione.
Per il nostro piccolo gruppo di suore di S. Giuseppe, provenienti da Cuneo, il Giubileo si è aperto nella mattinata con il pellegrinaggio alla Porta Santa della basilica di Santa Maria Maggiore, qui la nostra preghiera davanti alla tomba di papa Francesco. di papa Francesco. Proseguendo il percorso, nel pomeriggio, dopo lunga e paziente attesa, abbiamo attraversato la Porta Santa della basilica Vaticana con gioia e riconoscenza. Nella nostra preghiera, erano presenti tutte le persone bisognose di bene. Personalmente, ho contemplato il “fiume di pellegrini”, tra cui consacrate e consacrati di varia tipologia, Istituti e carisma. Ho visto la diversità straordinaria di provenienze. E ho riconosciuto la grandezza assoluta di Dio: solo lui può tutto! Questo evento mi ha segnato e credo continuerà per tutta mia vita. L’ho vissuto con stupore e con profonda fede in Dio, che chiama una moltitudine di persone a dedicargli la propria vita. Ringrazio le superiore per questa gradita opportunità: ho pregato per tutti!» (suor Wivine Mboma).
Due altre consorelle partecipanti hanno parlato così.
«Esperienza unica, intensa, umana, spirituale, ecclesiale, ricca di preghiera. Si è vissuto il bisogno di ringraziare Dio e la Congregazione per l’opportunità di fare questa sosta a Roma, culla della nostra fede, luogo dove san Pietro, primo Papa, è stato martirizzato. Con la grande folla delle persone consacrate, abbiamo varcato la Porta Santa di san Pietro con tanta fiducia, speranza e gioia. Con la viva consapevolezza che la vera Porta è Gesù, è lui che incontriamo. Lo invochiamo anche per l’acquisto dell’indulgenza, dono di forza per rimanere unite a lui, continuando il cammino di speranza» (suor Rosanna Garello e suor Paola Tallone).
L’augurio conclusivo di papa Leone ci raggiunge tutti, vicini e lontani.
«Carissime, carissimi, continuate con fiducia il vostro cammino! Vi ringrazio della vostra fedeltà e del bene grande che fate nella Chiesa e nel mondo. Vi prometto un ricordo speciale nella preghiera e vi benedico di cuore! Grazie».