È stato un grande dono il ritiro del 4 marzo alla Sorgente. Soprattutto la meditazione di don Ocio sul vangelo di Matteo (6,1-6.16-18). Molto arricchente anche la sua esperienza giovanile condivisa.
Quando in seguito a due lutti in famiglia ha ritrovato il senso della vita frequentando gli incontri per giovani di don Gasparino, alla Città dei ragazzi di Cuneo. Inoltre, don Ocio ha parlato dei tre aspetti per vivere bene la quaresima: digiuno, elemosina e preghiera. Si è soffermato specialmente sulla preghiera e quella del cuore. Penso che la preghiera del cuore se ben spiegata faccia molta “presa” sui giovani. È indispensabile arrivare lì, cioè a prendere coscienza che nella preghiera dobbiamo entrare in quella corrente di amore che esiste tra lo Spirito Santo e il Padre, come dice sa, Paolo, è lo Spirito che prega in noi con gemiti inesprimibili e che grida Abbà, Padre.
Risulta quindi necessario nella pregheria arrivare a un dialogo a tu per tu con Gesù, “tirando dentro” tutti gli aspetti del nostro vivere. Preoccupazioni, sofferenze, fatiche, difficoltà di rapporti con il prossimo, per affidargliele e poter viverle nella sua volontà.