“Se Gesù ha bisogno di pregare, come facciamo noi a non averne bisogno?”. “Pregare è dare la possibilità a Gesù di stare con noi, di incontrarci così come siamo, persone umane e suoi fratelli”.
“La preghiera ci aiuta a vivere e ad amare”. “Prima che con le labbra si prega con il cuore”. “La preghiera del Padre nostro potrebbe già essere compiuta nella parola «Padre»”. Questi sono solo alcuni degli spunti riguardo la preghiera che hanno scandito il primo dei sei incontri del corso “Signore, insegnaci a pregare”. Iniziativa organizzata presso la comunità La Sorgente a Cuneo, secondo lo stile ignaziano e il carisma del Piccolo Disegno.
Non si è solo parlato di preghiera, attraverso riflessioni scandite da diapositive in PowerPoint. Nemmeno mediante un video di approfondimento sulla pagina del Vangelo di Luca, in cui Gesù insegna ai suoi discepoli a pregare il Padre nostro. No, non si è solo parlato e ascoltato. Si è anche dato spazio al silenzio, alla riflessione personale, alla meditazione e al raccoglimento.
In questo momento di quiete e nell’oasi di pace del giardino della Sorgente, le molte persone presenti hanno assaporato l’occasione per entrare dentro di sé e per aprirsi a Dio, con semplicità e gratitudine. In quel desiderio di fermarci e di entrare in noi stessi c’era tutto il senso profondo della preghiera.
Personalmente quel «Signore insegnaci a pregare» significa: «Signore, insegnami a fermarmi e ad aprire il mio cuore. Insegnami a non correre, a rallentare, a guardarmi dentro e a dirti grazie per quanto hai ricolmato di benefici la mia vita. Insegnami a mettermi in ascolto della tua Parola e ad affidarmi a te con fiducia e coraggio».
La preghiera in cappella ha concluso, nel raccoglimento comunitario, le due ore di cammino che ognuno dei presenti ha fatto verso Gesù-fratello e verso Dio-papà.
Grazie di cuore a suor Grazia e suor Maria Rosa che con cura ci hanno accolto e ci hanno donato questa bella occasione per… “fermarci”.