Ripensando a quest’anno, vissuto nel Collegio Immacolata, il primo sentimento che abbiamo provato è stata la paura. Paura di non sapere a che cosa potrai andare incontro lasciando la propria casa.
A ciò che ti aspetterà, alle persone con cui dovrai misurarti... Le nuove fasi della vita mettono sempre ansia. Ma il coraggio consiste appunto nel sapere di provare questo sentimento e affrontare la nuova situazione.
E proprio nella fase dell’apprensione, noi abbiamo conosciuto persone che si sono rivelate importanti per la loro modalità di rapportarsi.
Il Collegio è stato un punto d’incontro per le ospiti e le suore, che si sono trovate a percorrere un tratto di cammino insieme. Vite diverse che si sono intrecciate tra sorrisi, pianti e incomprensioni.
Come la lontananza da casa che ci ha unite, insieme ai pianti malinconici della separazione, le incomprensioni tra pulizie e incastri culinari condivisi. Così una pasta con i piselli quasi bruciata, l’olio che schizzava ovunque, ma le domeniche erano speciali anche per questo.
Mesi intensi che non si dimenticano. E poi gli incontri di preghiera, che hanno favorito un percorso di riconciliazione umana e spirituale.
Anche il silenzio ci ha permesso di riscoprire noi stesse facendone emergere la parte migliore e, a volte, anche quella peggiore.
Questa esperienza, speciale e intensa, ci ha portate a scoprire il valore della famiglia lontana. Ma, nello stesso tempo, anche le persone con le quali abbiamo vissuto sono diventate una famiglia acquisita. Un punto di riferimento quando tutto sembrava difficile e perso. È proprio nel momento più buio che si riscopre la luce!
Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alla nostra “rinascita”. Siamo grate al Collegio, soprattutto alle suore della comunità per l’accoglienza e l’organizzazione, per essere stato il luogo di questa straordinaria avventura.